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Gli AMR, i robot mobili per magazzino

10 Gennaio 2025 0 Comments senza-categoria

Amr, una sigla che può risultare sconosciuta a molti non addetti ai lavori. In realtà quando citiamo questa sigla, ci riferiamo agli Autonomous Mobile Robots, o robot mobili autonomi per magazzino. L’Autonomia è ciò che rende questi dispositivi capaci di orientarsi liberamente all’interno di magazzini, con destrezza e innegabile precisione, parametri che fanno la differenza in ambito logistico.  Inoltre, gli operai che lavorano in situ sperimentano efficienza oltre che sicurezza,  dato che gli Amr ricorrono a sistemi con il Lidar – acronimo per Light detection and ranging – per localizzare la merce e leggere codici QR senza problemi. La classificazione dei robot mobili autonomi prevede un’ulteriore distinzione tra robot addetti al picking e quelli che si occupano della catalogazione e dello smistamento degli articoli. L’autonomia di questi dispositivi è reale, effettiva, dato che sono liberi da cavi e non ricorrono a sensori sofisticati per muoversi.

Gli Amr sono autonomi, efficienti, liberi

Come fanno gli AMR a muoversi autonomamente? Com’è possibile?  Semplice, sfruttano un sistema di mappatura di bordo, capace di delineare il percorso che divide – o unisce, se si vuole – un punto e l’altro del magazzino. Un veicolo AMR è composto da 5 elementi

  • Sistema di navigazione, incaricato di acquisire le informazioni necessarie per guidare e seguire un determinato percorso o direzione.
  • Sistema di sicurezza, che assicura l’esecuzione in condizioni di sicurezza di tutti i movimenti e le operazioni
  • Sistema di movimento, in grado di convertire l’energia prelevata dall’alimentazione in movimento meccanico.
  • Controller del veicolo, il quale gestisce tutte le informazioni richieste dai sensori per riuscire a lavorare.
  • Alimentazione, che fornisce l’energia necessaria per i movimenti del veicolo e le funzioni accessorie. Gli elementi principali sono la batteria e la soluzione di ricarica.

Prima dell’introduzione dei robot autonomi si utilizzavano i meno sofisticati AGV, progettati per rispondere a istruzioni in serie.

AMR

AGV E AMR, Le differenze qualitative e operative

Data la loro natura diversa, gli Agv possono spostarsi sfruttando cavi, sensori e bande magnetiche. A differenza degli AMR non sono in grado di rilevare un ostacolo. Mentre questi ultimi reagiscono  e aggirano l’ostacolo, i primi non riescono a deviare dal loro percorso stabilito. Questo ha fatto sì che gli AMR fossero in grado di movimentare merce e compiere operazioni più complesse, rispetto agli AGV, impiegati soprattutto nell’ambito della pallettizzazione. È questo che rende i robot mobili autonomi capaci di lavorare in zone pericolose per il personale, in angoli sporchi o bui, azionando meccanismi di sicurezza. La capacità di modulare le traiettorie in base alle esigenze dà alle aziende la possibilità di sfruttare sistemi automatizzati veloci e versatili, riducendo al minimo i rischi e le perdite di tempo. Dunque, un ulteriore passo in avanti verso la tecnologia più avanzata e al servizio delle imprese, nell’ottica di una robotica collaborativa.

Verso una robotica collaborativa

Data la loro caratteristica di muoversi liberamente e autonomamente, di aggirare ostacoli e cambiare rotta al passaggio di un essere umano, i dispositivi AMR si comportano da robot avanzati. Questi ultimi, non sostituiscono, ma collaborano con addetti ai lavori e professionisti. Inoltre, rispondono a normative come la Uni en 1525-1999 e quindi sono soggette alla regolamentazione. I robot autonomi mobili sono agevoli e manovrabili in contesti soggetti a variazioni, grazie a sistemi di navigazione diversi, a

  • Cablaggio, dove il robot viaggia lungo una traccia a terra composta da fili, binari, linee magnetiche, cavi. Pertanto, segue la traccia meccanicamente, utilizzando un sensore magnetico.
  • Guida laser. I robot autonomi sono dotati di un trasmettitore e di un ricevitore laser. Il nastro riflettente viene montato su oggetti come pareti, macchine fisse e pali. I laser riflettono il nastro così l’AMR è in grado di calcolare con precisione la propria posizione nello spazio circostante.

Il magazzino, luogo di cooperazione e automazione

Alcuni AMR sono controllati da un sistema computerizzato con l’ausilio di transponder incorporati nel pavimento della struttura per verificare che l’AMR stia seguendo la rotta corretta. Per poter muoversi correttamente e autonomamente, sfruttano un sistema a guida visiva. La telecamera riconosce un percorso impresso sul terreno. Il costo di installazione è inferiore e non è necessaria alcuna installazione speciale nell’area di lavoro. Un altro sistema è quello della geo guida, laddove il robot autonomo e mobile contiene nel suo sistema una rappresentazione mappata dell’ambiente circostante che gli permette di muoversi liberamente. Essendo in grado di calcolare automaticamente i suoi spostamenti, si sposta con precisione senza esitazioni. Questa tecnologia è molto flessibile perché è possibile modificare la mappatura dell’AMR in qualsiasi momento lavorando direttamente sul software apposito. È forse la soluzione più affidabile, la più adatta per robot che trovano, spostano, classificano e ordinano merce collaborando col magazziniere.

 

AMR
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